ID:
GIU0810
Durata (ore):
50
CFU:
8
SSD:
DIRITTO PENALE
Anno:
2024
Dati Generali
Periodo di attività
Secondo Semestre (24/02/2025 - 25/05/2025)
Syllabus
Obiettivi Formativi
Il corso ha l’obiettivo di fornire agli studenti un metodo di analisi e di interpretazione del diritto penale dell’ambiente, attraverso cui approcciarsi in chiave critica alla complessità – sociale e, di conseguenza, politico-criminale – dei problemi che caratterizzano questo settore della c.d. “parte speciale” del diritto penale. A tal fine si adotterà un’impostazione multidisciplinare.
La materia verrà, anzitutto, inquadrata dal punto di vista criminologico seguendo la prospettiva della c.d. Green Criminology, che – anche attraverso lo studio di leading case – consente una compiuta messa a fuoco delle dinamiche criminali e delle istanze di tutela (individuali e collettive) sottese alle offese ambientali.
In secondo luogo, si procederà ad una analisi giuridica della materia, non solo fornendo un quadro sistematico della disciplina vigente (come definita nel Codice penale e in sede di normativa penale complementare), ma evidenziando anche i rapporti di influenza e di correlazione esistenti nell’ordinamento italiano tra il diritto penale dell’ambiente, le norme costituzionali, la normativa di rango secondario e – last but not least – la normativa internazionale.
Segnatamente, sul piano costituzionale verranno ricostruite le valutazioni alla base della c.d. “meritevolezza” di tutela penale dell’ambiente a partire dalla nozione di tale bene, così come da ultimo definita grazie alla l. cost. n. 1/2022 modificativa degli artt. 9 e 41 Cost.
A livello internazionale, il principale referente sarà costituito dalla legislazione dell’Unione Europea (a partire dalla direttiva 2008/99/CE sulla tutela penale dell’ambiente e della successiva direttiva 2024/1203/UE), nonché dagli atti adottati in seno al Consiglio d’Europa e, in particolare, nella cornice della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU). Sarà oggetto di considerazione, inoltre, per gli aspetti rilevanti in prospettiva penalistica la disciplina definita dall’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU). Data l’attualità del tema, si accennerà anche al dibattito politico-criminale internazionale relativo all’eventuale introduzione della fattispecie incriminatrice del c.d. ecocidio.
Infine, le problematiche connesse alla tutela penale dell’ambiente verranno esaminate dal punto di vista della Environmental Restorative Justice, branca relativamente recente dell’ampia materia della giustizia riparativa, impegnata a declinare gli strumenti di Restorative Justice con riferimento alla gestione dei conflitti inter-individuali e collettivi connessi alle offese contro l’ambiente.
Coerentemente ai risultati di apprendimento del Corso di Studi, al termine dell’insegnamento si attende che lo studente: (a) abbia padronanza della criminologia propria dei reati contro l’ambiente; (b) conosca e sappia argomentare la natura dell’ambiente come bene giuridico penalmente rilevante; (c) conosca, sappia interpretare e applicare le norme incriminatrici rilevanti per il settore ambientale, raccordandole in chiave sistematica ai principi e agli istituti della parte generale del diritto penale; (d) sappia riferire e discutere casi giurisprudenziali penalistici con riguardo alla materia ambientale; (e) conosca le alternative sanzionatorie presenti nel campo del diritto punitivo ambientale in sinergia con gli strumenti messi a disposizione dalla giustizia riparativa; (f) utilizzi in modo appropriato il linguaggio giuridico-penalistico e sia in grado di costruire argomentazioni giuridiche: lo studente dovrà cioè essere in grado di valutare con autonomia di giudizio i dati normativi e/o giurisprudenziali rilevanti e di procedere ad una lettura critica degli stessi alla luce dei principi fondanti della materia e delle categorie rilevanti nel dibattito politico-criminale.
La materia verrà, anzitutto, inquadrata dal punto di vista criminologico seguendo la prospettiva della c.d. Green Criminology, che – anche attraverso lo studio di leading case – consente una compiuta messa a fuoco delle dinamiche criminali e delle istanze di tutela (individuali e collettive) sottese alle offese ambientali.
In secondo luogo, si procederà ad una analisi giuridica della materia, non solo fornendo un quadro sistematico della disciplina vigente (come definita nel Codice penale e in sede di normativa penale complementare), ma evidenziando anche i rapporti di influenza e di correlazione esistenti nell’ordinamento italiano tra il diritto penale dell’ambiente, le norme costituzionali, la normativa di rango secondario e – last but not least – la normativa internazionale.
Segnatamente, sul piano costituzionale verranno ricostruite le valutazioni alla base della c.d. “meritevolezza” di tutela penale dell’ambiente a partire dalla nozione di tale bene, così come da ultimo definita grazie alla l. cost. n. 1/2022 modificativa degli artt. 9 e 41 Cost.
A livello internazionale, il principale referente sarà costituito dalla legislazione dell’Unione Europea (a partire dalla direttiva 2008/99/CE sulla tutela penale dell’ambiente e della successiva direttiva 2024/1203/UE), nonché dagli atti adottati in seno al Consiglio d’Europa e, in particolare, nella cornice della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU). Sarà oggetto di considerazione, inoltre, per gli aspetti rilevanti in prospettiva penalistica la disciplina definita dall’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU). Data l’attualità del tema, si accennerà anche al dibattito politico-criminale internazionale relativo all’eventuale introduzione della fattispecie incriminatrice del c.d. ecocidio.
Infine, le problematiche connesse alla tutela penale dell’ambiente verranno esaminate dal punto di vista della Environmental Restorative Justice, branca relativamente recente dell’ampia materia della giustizia riparativa, impegnata a declinare gli strumenti di Restorative Justice con riferimento alla gestione dei conflitti inter-individuali e collettivi connessi alle offese contro l’ambiente.
Coerentemente ai risultati di apprendimento del Corso di Studi, al termine dell’insegnamento si attende che lo studente: (a) abbia padronanza della criminologia propria dei reati contro l’ambiente; (b) conosca e sappia argomentare la natura dell’ambiente come bene giuridico penalmente rilevante; (c) conosca, sappia interpretare e applicare le norme incriminatrici rilevanti per il settore ambientale, raccordandole in chiave sistematica ai principi e agli istituti della parte generale del diritto penale; (d) sappia riferire e discutere casi giurisprudenziali penalistici con riguardo alla materia ambientale; (e) conosca le alternative sanzionatorie presenti nel campo del diritto punitivo ambientale in sinergia con gli strumenti messi a disposizione dalla giustizia riparativa; (f) utilizzi in modo appropriato il linguaggio giuridico-penalistico e sia in grado di costruire argomentazioni giuridiche: lo studente dovrà cioè essere in grado di valutare con autonomia di giudizio i dati normativi e/o giurisprudenziali rilevanti e di procedere ad una lettura critica degli stessi alla luce dei principi fondanti della materia e delle categorie rilevanti nel dibattito politico-criminale.
Prerequisiti
Il corso di Diritto penale dell’ambiente costituisce un completamento della preparazione penalistica: pertanto, si richiede allo studente la padronanza delle nozioni apprese grazie all’insegnamento di Diritto penale.
Metodi didattici
Il corso si svolge nel secondo semestre e prevede 50 ore di lezione complessive che saranno tenute a distanza via Teams.
La didattica è somministrata attraverso lezioni, nel corso delle quali la presentazione teorica dei contenuti del programma si intreccia all’analisi dei dati normativi di riferimento, alla trattazione dei leading case, alla risoluzione di casi pratici.
Sono previsti momenti di discussione e di esercitazione con i docenti durante l’orario di lezione, nonché attraverso l’utilizzo della piattaforma e-learning, ove gli argomenti e i principali materiali oggetto di trattazione verranno comunicati e resi disponibili; ciò al fine di promuovere l’acquisizione e il consolidamento delle abilità comunicativo-relazionali e di problem solving da parte degli studenti.
La didattica è somministrata attraverso lezioni, nel corso delle quali la presentazione teorica dei contenuti del programma si intreccia all’analisi dei dati normativi di riferimento, alla trattazione dei leading case, alla risoluzione di casi pratici.
Sono previsti momenti di discussione e di esercitazione con i docenti durante l’orario di lezione, nonché attraverso l’utilizzo della piattaforma e-learning, ove gli argomenti e i principali materiali oggetto di trattazione verranno comunicati e resi disponibili; ciò al fine di promuovere l’acquisizione e il consolidamento delle abilità comunicativo-relazionali e di problem solving da parte degli studenti.
Verifica Apprendimento
L’apprendimento sarà verificato attraverso un esame orale vertente sul programma con attribuzione del voto in trentesimi.
L’interrogazione, della durata di circa 30 minuti, è condotta secondo la modalità del cono rovesciato: una domanda aperta generale, seguita da alcune domande aperte più specifiche per favorire ulteriori percorsi di approfondimento.
Verranno valutate, in particolare, la capacità di riferire i contenuti del programma in modo adeguato alle specificità della materia e secondo corretti canoni logico-sistematici; la capacità di interpretare le singole fattispecie incriminatrici e decisioni giurisprudenziali esaminate; le abilità argomentative e di problem-solving; la capacità comunicativo-relazionale e la padronanza nell’utilizzo della terminologia tecnico-giuridica. L’attribuzione del punteggio terrà conto non solo della correttezza contenutistica delle risposte, ma anche del possesso delle c.d. “competenze di carattere generalista” (capacità di lettura critica, di ragionamento analitico, di criticare un’argomentazione, di soluzione dei problemi, tecnica ed efficacia di espressione).
Gli studenti, che hanno affrontato i c.d. “ecodelitti” nel programma di Diritto penale progredito, non dovranno riportare questa parte all’esame di Diritto penale dell’ambiente.
Dal punto di vista logistico e organizzativo, gli esami si svolgeranno nel rispetto delle disposizioni dell’Ateneo.
L’interrogazione, della durata di circa 30 minuti, è condotta secondo la modalità del cono rovesciato: una domanda aperta generale, seguita da alcune domande aperte più specifiche per favorire ulteriori percorsi di approfondimento.
Verranno valutate, in particolare, la capacità di riferire i contenuti del programma in modo adeguato alle specificità della materia e secondo corretti canoni logico-sistematici; la capacità di interpretare le singole fattispecie incriminatrici e decisioni giurisprudenziali esaminate; le abilità argomentative e di problem-solving; la capacità comunicativo-relazionale e la padronanza nell’utilizzo della terminologia tecnico-giuridica. L’attribuzione del punteggio terrà conto non solo della correttezza contenutistica delle risposte, ma anche del possesso delle c.d. “competenze di carattere generalista” (capacità di lettura critica, di ragionamento analitico, di criticare un’argomentazione, di soluzione dei problemi, tecnica ed efficacia di espressione).
Gli studenti, che hanno affrontato i c.d. “ecodelitti” nel programma di Diritto penale progredito, non dovranno riportare questa parte all’esame di Diritto penale dell’ambiente.
Dal punto di vista logistico e organizzativo, gli esami si svolgeranno nel rispetto delle disposizioni dell’Ateneo.
Contenuti
Prediligendo l’impostazione criminologica, il corso esamina il sistema penalistico della tutela dell’ambiente con un approccio “per problemi e casi”.
In particolare, si prevede l’approfondimento dei seguenti argomenti:
- La Green Criminology: il fenomeno della criminalità ambientale dalla prospettiva degli autori, delle vittime e delle comunità coinvolte dalle offese all’ambiente;
- Le diverse concezioni di “ambiente” come bene meritevole di tutela: la concezione antropocentrica, ecocentrica ed ecocentrico-moderata;
- L’ambiente in Costituzione: dalla tutela ricostruita dal formante giurisprudenziale alla riforma operata dalla l. cost. 1/2022;
- Il rapporto tra criminalità contro l’ambiente e criminalità d’impresa;
- Gli ecodelitti (Libro II, titolo VI bis, artt. 452 bis – 452 quaterdecies c.p.) con l’approfondimento dei principali leading case italiani in materia di disastri ambientali (il “caso Seveso”, il “caso Porto Marghera”, il “caso Ilva”);
- Il d.lgs. 152/2006 (Testo Unico Ambiente – TUA): lineamenti della tutela penale dell’acqua, dell’aria e dei rifiuti con approfondimento specifico del fenomeno delle c.d. “ecomafie”;
- La rilevanza delle condotte riparatorie in campo ambientale: il sistema di estinzione delle contravvenzioni ambientali introdotto dalla l. 68/2015;
- La bonifica dei siti inquinati;
- Il diritto penale internazionale dell’ambiente: la cornice normativa e le proposte di introduzione di un crimine internazionale di ecocidio;
- La Environmental Restorative Justice: le potenzialità degli strumenti di giustizia riparativa nella gestione e risoluzione dei conflitti ambientali.
In particolare, si prevede l’approfondimento dei seguenti argomenti:
- La Green Criminology: il fenomeno della criminalità ambientale dalla prospettiva degli autori, delle vittime e delle comunità coinvolte dalle offese all’ambiente;
- Le diverse concezioni di “ambiente” come bene meritevole di tutela: la concezione antropocentrica, ecocentrica ed ecocentrico-moderata;
- L’ambiente in Costituzione: dalla tutela ricostruita dal formante giurisprudenziale alla riforma operata dalla l. cost. 1/2022;
- Il rapporto tra criminalità contro l’ambiente e criminalità d’impresa;
- Gli ecodelitti (Libro II, titolo VI bis, artt. 452 bis – 452 quaterdecies c.p.) con l’approfondimento dei principali leading case italiani in materia di disastri ambientali (il “caso Seveso”, il “caso Porto Marghera”, il “caso Ilva”);
- Il d.lgs. 152/2006 (Testo Unico Ambiente – TUA): lineamenti della tutela penale dell’acqua, dell’aria e dei rifiuti con approfondimento specifico del fenomeno delle c.d. “ecomafie”;
- La rilevanza delle condotte riparatorie in campo ambientale: il sistema di estinzione delle contravvenzioni ambientali introdotto dalla l. 68/2015;
- La bonifica dei siti inquinati;
- Il diritto penale internazionale dell’ambiente: la cornice normativa e le proposte di introduzione di un crimine internazionale di ecocidio;
- La Environmental Restorative Justice: le potenzialità degli strumenti di giustizia riparativa nella gestione e risoluzione dei conflitti ambientali.
Lingua Insegnamento
ITALIANO
Altre informazioni
Durante il periodo di lezione, il ricevimento si svolgerà al termine della lezione oppure, previo appuntamento via e-mail, in data e orario da concordare in presenza o via Teams.
Al termine del periodo di lezione, il ricevimento proseguirà sempre previo appuntamento da concordare via e-mail.
È in ogni caso sempre garantito un ricevimento con cadenza almeno settimanale.
Per fissare un ricevimento e per richieste di informazioni o dubbi, la docente è sempre disponibile via e-mail all'indirizzo chiara.perini@uninsubria.it
Al termine del periodo di lezione, il ricevimento proseguirà sempre previo appuntamento da concordare via e-mail.
È in ogni caso sempre garantito un ricevimento con cadenza almeno settimanale.
Per fissare un ricevimento e per richieste di informazioni o dubbi, la docente è sempre disponibile via e-mail all'indirizzo chiara.perini@uninsubria.it
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