Il corso affronta due ambiti: la mediazione in ambito comunitario e la mediazione in ambito familiare. Le lezioni approfondiscono gli aspetti teorici e le pratiche di mediazione culturale nei contesti comunitari e familiari in ambienti connotati dalla diversità culturale e religiosa. Attraverso un approccio metodologico-didattico interdisciplinare, il corso si concentrerà sulle tematiche più delicate e conflittuali che evidenziano la diversità e la distanza tra “nuove” presenze culturali e religiose e società di insediamento, con l’obiettivo di fornire una panoramica sui meccanismi che innescano il conflitto. Lo studente al termine del corso, dovrà dimostrare di possedere competenze adeguate in relazione all’acquisizione dei principi fondamentali della mediazione comunitaria e famigliare per acquisire, in quanto “mediatore interculturale”, la capacità: 1) di leggere e decodificare la valenza religiosa e culturale dei conflitti al fine della loro prevenzione e gestione; 2) di cogliere i tratti tipici delle condotte culturalmente e religiosamente motivate e di assicurarne una traduzione pubblica compatibile con il diritto dello Stato.
Prerequisiti
Si richiede una conoscenza appropriata dei contenuti e degli aspetti storici dei principali diritti religiosi: a questo fine è utile aver frequentato, nel triennio, i corsi “Religioni e diritti nella società multiculturale” e/o “Diritto comparato delle religioni”.
Metodi didattici
Il corso si svolge attraverso 50 ore di lezione complessive. Dato il carattere sperimentale ed operativo, esso, ove possibile, sarà arricchito dal contributo di conoscenze e saperi specialistici offerti da ospiti provenienti dal mondo universitario, dalle pubbliche amministrazioni, dalle comunità religiose e dalla società civile.
Verifica Apprendimento
Per gli studenti che frequentano le lezioni si prevede la discussione di un paper su un argomento da concordare con il docente. La valutazione dell’apprendimento terrà conto della presenza alle lezioni, del livello di interazione e dell’adeguatezza dell'elaborazione e dell'esposizione, della padronanza nell’utilizzo della specifica terminologia nonché della capacità di giustificare, argomentando adeguatamente, le affermazioni e le opinioni. Per gli studenti non frequentanti è previsto un esame orale vertente su tutto il programma. Verranno valutate, in particolare, la capacità di riferire i contenuti del programma in modo adeguato alle specificità della materia, le abilità argomentative e la capacità tecnico-espressiva. L'attribuzione del voto finale è in trentesimi.
Contenuti
ll corso è dedicato allo studio della mediazione comunitaria e familiare come spazio di trattazione di vicende conflittuali attento sia nei contesti culturali e religiosi di appartenenza sia nel rispetto dei principi e delle norme inderogabili dell’ordinamento italiano e intende fornire ai futuri mediatori gli strumenti per inquadrare ed affrontare alcune delle tematiche più delicate relative ai conflitti inter-culturali religiosamente connotati. Il corso è suddiviso in tre moduli: una prima parte verterà su temi di attualità quali il ruolo della lingua nella mediazione, ONU e mediazione; una seconda parte, dedicata alla famiglia, introdurrà la mediazione familiare, per poi approfondire temi quali la famiglia musulmana, le cd. seconde generazioni, le dinamiche famigliari rispetto ai rapporti educativi, i matrimoni misti; una terza parte, dedicata alla mediazione comunitaria, prenderà in considerazione ambiti quali, ad esempio, la scuola, la mediazione in contesti geopolitici complessi (Israele, mediazione in zone di conflitto), ecc.
Lingua Insegnamento
ITALIANO
Altre informazioni
Il docente è disponibile a predisporre "PDP" su richiesta motivata. I colloqui con gli studenti sono a fine lezione o su appuntamento, anche a distanza.