Corso di formazione per ministri di culto e guide spirituali delleconfessioni prive di intesa
Progetto Il progetto INTEGRA interviene nel quadro del nuovo pluralismo religioso italiano consolidando processi virtuosi di integrazione che assumano le comunità religiose frequentate dai migranti come un vettore privilegiato per promuovere policies a sostegno della coesistenza di diverse culture in un quadro condiviso di diritti e doveri.
Nei suoi assi principali, il progetto INTEGRA punta su tre target ritenuti strategici: i ministri di culto e le guide spirituali (uomini e donne) delle principali comunità religiose che raccolgono in prevalenza immigrati; i giovani musulmani di “seconda generazione” e le comunità religiose considerate nella loro complessa e dinamica composizione di agenti sociali.
I “ministri di culto” e le guide spirituali spesso mancano di un’adeguata formazione sotto il profilo giuridico, sociale e interculturale, essenziale perché possano svolgere al meglio la funzione di leader comunitari e mediatori interculturali che gli è propria.
I giovani musulmani di “seconda generazione”, per la loro numerosità e la peculiarità delle tradizioni islamiche sono impegnati in un complesso sforzo di adattamento al nuovo contesto e, forti della formazione spesso avuta in Italia, contribuiranno a delineare il profilo teologico, valoriale e comportamentale della comunità islamica dei prossimi decenni.
Le comunità religiose nel loro insieme, nella loro pluralità interna, composta da generi, età, provenienze geografiche, percorsi formativi e lavorativi variegati, sono, da una parte, i destinatari ultimi di ogni azione, bacino ultimo di ricezione delle attività del progetto INTEGRA e, dall’altra, esse stesse soggetti alla ricerca del quadro giuridico più idoneo all’interno del quale svolgere le loro diverse e pluriformi attività.
Tre gli obiettivi principali del progetto: 1) Aumentare conoscenze e competenze dei leader religiosi delle varie confessioni a più elevate componente migratoria sul piano dei principi costituzionali, dei diritti e doveri di cittadinanza, delle norme in materia di libertà religiosa, della pratica del dialogo interculturale e interreligioso.
2) Orientare il bisogno di socialità e dialogo dei giovani di “seconda generazione” verso l’esterno e, in particolare, favorire il dialogo tra i giovani musulmani e gli esponenti istituzionali (nel caso specifico, il Ministero dell’Interno) sui temi dell’integrazione, dell’attivazione civica, delle relazioni inter-generazionali, interreligiose e interculturali, ed intercettare i loro bisogni e le loro opinioni.
3) Fornire ai rappresentanti delle confessioni ad alta composizione migratoria consulenze utili a proporsi nello spazio pubblico, ad inquadrare correttamente le diverse attività attraverso le tipologie normative offerte dall’ordinamento ed affrontare attraverso procedure dialogiche eventuali problematiche relative allo svolgimento delle proprie pratiche all’interno del quadro giuridico socio-culturale italiano consentendo così di maturare e consolidare le precondizioni necessarie per la piena integrazione nella società e nell’ordinamento italiani. Questa azione consentirà di fornire alle pubbliche amministrazioni interessate Policy Research Reports (PRR) interdisciplinari aggiornati relative alla posizione dei gruppi religiosi coinvolti sulle questioni più spinose dal punto di vista amministrativo-normativo in modo da offrire una adeguata base conoscitiva utile per l’attività istituzionale della PA, a partire dal Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione e dalla sua Direzione Centrale dei Culti.
Le attività consisteranno in:
a) Corso di formazione per ministri di culto e guide religiose si rivolge a uomini e donne di diversa appartenenza confessionale, segnalati dalle proprie Comunità, Associazioni o Enti religiosi che abbiano al loro interno una significativa presenza di immigrati.
Il Corso si struttura in otto lezioni frontali di una giornata